Non so, descrivermi, mi sembra così strano

Prima di tutto, dovrei dedicare più tempo a me stesso e alla mia scrittura. Ma voglio comunque fare una breve presentazione. Sono, prima di tutto e forse soltanto questo, uno scrittore. Ma non uno scrittore come si pensa normalmente a un uomo o una donna che si presenta come scrittore o scrittrice. Non sono un artista che inventa storie e le racconta in forma scritta. Alcune volte invento storie, ma queste sono sempre vere, nel senso di esperienze vissute. Inoltre, non so se ho la capacità di raccontarle. Non sono neanche uno scrittore che scrive saggi scientifici o filosofici, anche se qualcuno potrebbe trovare un po’ di narrazione e un po’ di filosofia nella mia scrittura. Ma il tocco creativo o filosofico che si può trovare nei miei testi è quasi del tutto casuale.

Ma forse in questo posso identificarmi con quelle pratiche diverse: anche la mia scrittura è un percorso di conoscenza. Un percorso semplice e lento, che mi vede spesso passivo, che non cerca la verità e soprattutto non cerca la salvezza. Al contrario, mi preparo al peggio, chi sa se poi sarà proprio il peggio?

Inoltre, non ho altro da fare se non scrivere, come se fossi nato solo per questo. Non dico che scrivo e basta; ho una vita sociale abbastanza attiva, incontro persone e faccio cose. Ma sembra che tutto questo incontrare persone e fare cose siano solo scuse per scrivere. Quando partecipo a un evento, qualcuno mi dice una frase o io stesso esprimo un parere o racconto un’emozione, ho subito bisogno di scriverlo. Solo in questo modo mi sento in pace con me stesso. Non ho la necessità di archiviare o peggio ancora lasciare in eredità tutte queste cose. Sono troppo fumose, tanto da sentirle inesistenti, dall’altra parte del mio mondo. Tuttavia, quest’altra parte del mondo esiste, e così il mio testo può diventare un resoconto, un archivio e un’eredità. Non so come ciò possa accadere o se i miei testi saranno davvero utili a qualcuno ma vi assicuro, non dipende da me.

So perfettamente che il vuoto è l’alleato più importante, non il mostro da combattere. Per me, questo blog è un esercizio, una prova di caduta libera. Bisogna imparare a cadere per scoprire cosa nasconde la polvere, per chiedere e domandare alla polvere, come suggerisce John Fante. E quale mondo è più ideale di questo per farlo? Se non cadi da solo, qualcun altro ti farà cadere. Quindi, tanto vale esercitarsi e imparare a cadere bene.